Dopo quasi due anni senza viaggiare a causa del covid-19, decisi di tornare ad organizzare un viaggio! Inizialmente l’idea era quella di partire fuori l’Italia (come faccio abitualmente), ma dopo aver valutato alcuni fattori come il rischio di annullamento, essendo ancora in emergenza pandemia nonostante i vaccini, mi convinsi a restare in Sicilia.
Era già settembre, poiché come molti dei miei lettori sanno, d’estate parto per la stagione turistica a lavorare come animatore. Fortunatamente in Sicilia l’estate finisce un pò più tardi e ciò mi permise di passare le vacanze al mare, esattamente in uno dei posti più belli della Sicilia: Favignana, un’isola della provincia di Trapani, nell’ovest della Sicilia, appartenente all’arcipelago delle Egadi.
Purtroppo non avevo lavorato molto (sempre a causa del virus) e non avendo avuto dei buoni profitti dalla mia attività da blogger (non potendo viaggiare), mi ritrovai con poca disponibilità di denaro, motivo per cui fui costretto a prenotare solo per quattro notti.
Questa volta, a differenza di tutti gli altri miei viaggi che ho svolto in solitaria, ero in compagnia di una ragazza con cui mi ero da poco fidanzato, anch’essa amante dei viaggi. Dunque, non si trattava di un viaggio in solitaria, bensì, di coppia.
La Partenza
Raggiungemmo il porto di Trapani col pullman partito da Palermo in tarda mattinata. Approfittammo della mezz’ora di buca per fare colazione in un bar nelle vicinanze e poi partimmo col traghetto che avevamo prenotato online. Il viaggio in mare durò soltanto 35 minuti e nel primo pomeriggio attraccammo al porto di Favignana.

L’arrivo
Guardandoci un pò intorno potemmo da subito notare che, nonostante fosse la fine di settembre, l’isola era ancora molto popolata da turisti, anche stranieri. Facemmo un breve giro intorno al centro mentre cercavamo un posto dove pranzare, cosa che non avevamo ancora fatto e che si rivelò un pò complicata in quanto, essendo le tre del pomeriggio, quasi tutti i bar e i ristoranti stavano per chiudere per la pausa pomeridiana. Fortunatamente riuscimmo a trovarne uno aperto e, affamatissimi, pranzammo! E anche molto bene direi! Infatti, questo bar offriva una gran varietà di Poké di riso da combinare con tante altre pietanze. Ne comprammo un vassoietto con riso rosso, tonno, pomodoro, rucola, e olive nere. Era talmente buono ed abbondante che un solo vassoietto fu sufficiente per entrambi.

Notammo che c’erano tanti negozi di noleggio biciclette classiche ed elettriche, scooter ed anche automobili. Decidemmo di noleggiare due biciclette classiche al prezzo di 5 euro al giorno cadauna. Mica male! Dopodiché, armati di Google Maps, ci mettemmo in cammino (in pedalata direi) verso l’alloggio che avevamo prenotato online. Esso non era molto distante dal centro ma per arrivare lì dovemmo percorrere una lunga strada sterrata poco gradevole. Fortunatamente in 30 minuti arrivammo.

Villa Margherita
Arrivati all’alloggio, dopo aver posteggiato le nostre bici all’interno, ci recammo subito alla reception laddove trovammo un accogliente e gentile uomo che ci spiegò alcune cose e poi ci fece visitare quella villa, la quale ci lasciò parecchio sbalorditi. Si perchè avevamo visto dalle foto che il luogo era grande, tuttavia, non ci aspettavamo che fosse così immenso e ben organizzato.
Oltre alla bella piscina con le luci colorate all’interno che la rendevano spettacolare di notte, e la zona solarium con tante sdraio di legno attorno, c’era la zona relax con un distributore di bevande, una seconda zona relax in stile arabo, c’era pure una discesa che conduceva in un altra area della villa costituita da fontane, rocce e una varietà di fiori e piante. Vi erano una decina di appartamenti di cui uno era abitato dai proprietari; 2 parcheggi per bici ed uno piccolo per le auto, e poi tavoli e sedie dappertutto come se volessero dirti: “tu pensa a rilassarti che a tutto il resto pensiamo noi”.
Infine, passando per un piccolo labirinto in cui sapevo già che mi sarei perso, arrivammo al nostro alloggio: una sorta di monolocale con letto matrimoniale più un altro lettino a parte, un tavolino, una mini cucina con fornelli, lavandino, frigo e tv, aria condizionata, il bagno, e un’area giardino abbastanza spaziosa fornita di tavolino per mangiare all’aperto, lavanderia, doccia all’aperto, ed uno stendino. Il tutto racchiuso da un recinto in legno decorato (come tutto il resto della villa) da piante e fiori.
Tornammo di fretta in centro con le nostre bici per comprare qualcosa da cucinare nel nostro alloggio, ed al ritorno facemmo giusto in tempo per fare un bel bagno in piscina, da soli e con le sole luci colorate ad illuminarci. Per concludere la giornata facemmo una bella cenetta romantica nel nostro giardinetto, bevemmo un bel bicchiere di vino bianco a bordo piscina e andammo a letto.
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Bue Marino
Il giorno dopo cominciammo a visitare la prima spiaggia di Favignana. Sfruttammo le biciclette per raggiungere i luoghi più lontani dato che avevamo deciso di consegnarle a fine giornata. Arrivammo, così, a Bue Marino, un’aspra costa con formazioni rocciose, grotte e profonde acque azzurre. Osservammo il suggestivo panorama dalla parte più alta della spiaggia e poi scendemmo percorrendo il sentiero naturale.
Giù potemmo ammirare delle meravigliose grotte a spiovente sul mare. Non era semplice camminare su quelle scogliere frastagliate ma facendo attenzione riuscimmo a raggiungere le misteriosissime e buie cave di tufo talmente profonde da mettere un pò di timore. Fu proprio a causa di questo timore che non andammo fino in fondo, anche perchè leggendo un pò la triste storia di queste cave venimmo a conoscenza che purtroppo lì dentro morirono delle persone. Meglio non disturbare i loro spiriti pensammo.
Prendemmo un pò il sole sdraiati fra le grotte in cui c’era abbastanza spazio per ospitare tanta gente. Non riuscimmo a fare il bagno a mare in quanto esso era agitato, e pure per la sua profondità e la presenza di scogli. Ci bagnammo, però, prima i piedi passeggiando su una grotta e poi il corpo sdraiandoci su una roccia sulla riva aspettando che il mare venisse a schizzarci addosso.
Prima di andar via non potemmo non fare una sosta sulla parte alta del luogo dove c’era un furgone adibito a chiosco chiamato Tuna Sandwich Stall. Le gentili cuoche ci proposero la specialità della casa, ovvero, un panino con kebab di tonno e verdure ed una colata di pistacchio a decorare la parte anteriore. Una squisitezza unica che non avevamo mai mangiato e che consigliamo a tutti di degustare.
Prima di tornare a casa andammo verso il centro per consegnare le bici che avevamo noleggiato e comprare qualcosa al supermercato. Tornati a piedi in alloggio, facemmo il bagno in piscina, cenammo di nuovo all’aperto e andammo a letto.
Cala Rossa
Il terzo giorno fu la volta di visitare Cala Rossa, quella che è nominata la spiaggia più bella di tutta Favignana. Realizzammo ben presto che effettivamente era una spiaggia meravigliosa! Ovviamente anche qui non trovammo una normale spiaggia di sabbia bensì delle calette un pò difficili da percorrere essendo molto alte e ripide. Facendo un pò di attenzione qua e là, comunque, si riesce a raggiungere il mare, il quale qui è qualcosa di incredibilmente cristallino.
Non perdemmo neanche un attimo a tuffarci dentro saltando da una roccia un pò scivolosa a causa delle alghe. L’acqua era da subito alta ma ci si poteva sempre aiutare con gli scogli a rimanere a galla. Nuotando raggiungemmo una piccola grotta dove la nostra attenzione venne attirata da alcuni pesci bianchi con strisce blu o verdi veramente bellissimi. L’acqua era talmente trasparente da permetterci, oltre che ammirare quei pesci, di vedere chiaramente tutto il fondale. La distesa era molto ampia e quasi impossibile da percorrere tutta a piedi o a nuoto, quindi, osservammo tutto da lontano e poi ci riposammo un pò prendendo il sole sdraiati su una roccia.
La risalita delle calette non fu per nulla semplice ma riuscimmo a tornare sulla strada. Nei d’intorni c’era un chiosco che vendeva panini ma essendo pomeriggio aveva già esaurito tutto. Per fortuna un pò più distante c’era un altro venditore di panini con un furgone, mangiammo lì e poi tornammo a piedi in alloggio. Ci impiegammo circa mezz’ora per arrivare.
La sera, verso le 19.00, ci venne voglia di andare a fare l’aperitivo da qualche parte. Guardammo sul dépliant che ci aveva dato il receptionist tutti i bar e i pub nei dintorni e ne contattammo uno per vedere se era aperto e se bisognava prenotare (visti i tempi di Covid-19). Ci dissero che potevamo andarci senza prenotazione in quanto non essendo più l’alta stagione non c’era più tanta gente. Perfetto. Ci preparammo mettendo dei vestiti casual (cosa che non avevamo ancora fatto dato che stavamo sempre in costume) e andammo a piedi in questo posto chiamato La Costa Sunset Bar, un piccolo bar sulla spiaggia di Cala Trono situato nel sud-est dell’isola, luogo ideale per fare un aperitivo al tramonto.
Fu proprio quello che facemmo: un aperitivo al tramonto coi gabbiani che ci giravano attorno cercando di scroccare qualcosa da mangiare prima di andarsene a dormire. Quell’atmosfera festiva ci indulse a chiedere, mentre pagavamo il conto, cosa stava succedendo, e ci dissero che quello era l’ultimo giorno di lavoro della stagione. Capimmo, dunque, il motivo di cotanta allegria e ci rendemmo conto di essere stati fortunati a trovarlo aperto.
Era già buio quando iniziammo a tornare in alloggio percorrendo una strada completamente buia, l’unica luce che potevamo vedere era quella proveniente dai nostri cellulari. All’improvviso da dentro la siepe apparve un ombra che ci mise non poca paura, fortunatamente si trattava di un tenero ed innocuo asinello. Pochi metri dopo arrivammo in alloggio, bevemmo un bicchiere di vino e andammo a letto.
Cala azzurra e non solo
Per goderci a pieno l’ultimo giorno decidemmo di noleggiare nuovamente le bici per completare il giro dei luoghi che ancora non avevamo visitato nella parte est dell’isola. In questo modo potevamo pure evitarci l’indomani di tornare a piedi al porto con gli zaini pesanti.
Raggiunto il centro isola a piedi in circa 45 minuti, noleggiammo le bici ed iniziammo il nostro grande tour. Seguendo la strada che porta verso sud arrivammo alla Spiaggia di Marasolo, una baia rocciosa di acque cristalline con un litorale ricco di alghe, da cui si può intravedere da molto lontano il Castello di Santa Caterina.
Proseguimmo lungo il litorale verso est e visitammo, Calamoni Beach, Puntazza, fino a raggiungere Spiaggia Lido Burrone. Qui potemmo finalmente godere di una spiaggia di sabbia, dato che non avevamo ancora visto nessuna a Favignana. Ed obiettivamente parlando non era il massimo delle spiagge di sabbia che vidi nell’arco della mia vita e, per giunta, il tempo non era tanto bello quel giorno da lasciarci fare un bagno in quel mare che, anch’esso, non era dei migliori. Fu, comunque, piacevole rilassarsi un pò lì sdraiati sulla sabbia col nostro telo ed anche pranzare in quel piccolo ristorante sulla spiaggia.
Successivamente giungemmo in un luogo che avevamo programmato di visitare nel nostro itinerario ma che non pensavamo potesse piacerci così tanto. Questo posto chiamato Grotta Perciata era composto da piscine naturali “coperte” da grandi grotte nelle quali potersi rilassare e nuotare. Infatti, sfruttando anche la tranquillità di quell’angolo di paradiso e delle condizioni atmosferiche che nel frattempo erano migliorate, facemmo una bella nuotata in quelle acque deliziose passando sotto le grotte e poi riprendemmo a pedalare
La nostra prossima destinazione fu la Scogliera di Punta Fanfalo, una costa rocciosa con un giardino botanico e rovine storiche.
E così, passando da Punta Fanfalo, arrivammo in quella che da nostro programma doveva essere la nostra prima destinazione della giornata e che per motivi di organizzazione passò per ultima, ovvero, Cala Azzurra, una scogliera con una striscia di finissima sabbia bianca al centro della baia. Uno dei luoghi più frequentati dell’isola, grazie soprattutto al mare d’acqua limpida. Quel giorno, però, non c’era molta gente, probabilmente perchè era già il tardo pomeriggio e la fine di settembre. Il mare non era tanto bello come ce l’avevano descritto ma bisogna sapere che le condizioni dei mari a Favignana dipendono molto dalle correnti di quel momento, ed in effetti, il miglior mare in quel periodo era quello che avevamo già visto a Cala Rossa.
Concludemmo la nostra visita di Favignana visitando Punta Marsala con il suo faro, purtroppo non acceso e abbastanza rovinato, ed il molo di Punta Marsala. Da qui s’intravedeva a distanza la costa della città di Marsala e di Isola Grande. Ciò è possibile, però, solo quando il cielo è completamente sereno, tuttavia, nel momento in cui ci trovammo là il cielo era nuvoloso, quindi non riuscimmo a vederle.
Il ritorno
Venne il tempo di preparare le valigie per tornare, o meglio, gli zaini, sufficienti ad affrontare una breve vacanza di quattro giorni. Il mattino seguente facemmo la colazione, sistemammo quel bellissimo alloggio in cui avemmo il piacere di alloggiare, salutammo la favolosa villa che ci accolse calorosamente, montammo in sella e tornammo nei pressi del porto. Avevamo ancora qualche ora di tempo prima che il traghetto partisse, quindi, ne approfittammo per fare un giretto in centro, comprare qualche souvenir e visitare ciò che non avevamo ancora avuto modo di visitare come Palazzo Florio, una villa di fattura neogotica che ospita mostre e convegni.
Dopo aver consegnato le bici, ci restò ancora un pò di tempo per respirare l’aria di Favignana, ammirare il mare e la natura tutt’intorno e scattare le ultime foto ricordo.
Considerazioni finali
E’ stata una vacanza breve ma molto intensa e piena di luoghi meravigliosi da vedere. Ovviamente non riuscimmo a visitarla tutta in quattro giorni, tuttavia, visitammo tutto il lato orientale che, a quanto pare, è la parte più interessante.
Non ideale per chi cerca le spiagge di sabbia mentre ottima per chi vuole avventurarsi tra le calette e le scogliere. In questo caso, però, non bisogna dimenticare di portare con sé o di acquistare lì stesso le scarpette adatte. Il luogo è ottimo per rilassarsi e per divertirsi in famiglia o con gli amici. Attenzione, però, se si hanno dei bambini in quanto alcuni posti potrebbero essere un pò complicati o pericolosi per loro.
Una cosa che ho notato è che quasi nessuno rispettava le norme anti covid-19, cosa che mi ha lasciato un pò “l’amaro”. Va bene che siamo in un luogo di vacanza e che probabilmente l’isola è covid free ma preferirei che si facesse più attenzione al rispetto delle misure di sicurezza.
Una cosa che mi è piaciuta tantissimo, invece, è stata la presenza di numerosi posaceneri creati con dei barattoli di vetro resistente e attaccati in tutte le scogliere presenti sull’isola. Questo mi lascia ben sperare per un futuro più pulito e rispettoso nei confronti della natura. Ne approfitto perciò, per fare un appello dicendo che, bisogna sempre intraprendere un turismo responsabile. Ciò vuol dire che bisogna sempre rispettare la natura, salvaguardandola, gettando i rifiuti al loro posto e lasciando gli animali e le piante nel loro habitat naturale.
Solo in questo modo potremo vivere in ottima saluta e assicurare un futuro roseo ai nostri successori. Perchè casa nostra non sono solo le quattro mura in cui viviamo, casa nostra è il MONDO in cui viviamo.
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Consiglio a tutti di visitare Favignana prenotando il volo per Palermo o Trapani dopo averlo ricercato nel seguente box.