Durante l’estate 2019 andai a fare un’escursione di un giorno nelle isole siciliane di Lipari e Vulcano, appartenenti all’arcipelago delle 7 isole Eolie.
Come molti sanno d’estate svolgo il lavoro di animatore turistico nei villaggi in Sicilia o in Sardegna. La scorsa estate lavorai in un nuovo villaggio in provincia di Palermo e durante la stagione mi venne proposto di fare da accompagnatore per dei turisti francesi che avevano acquistato un’escursione per le isole sopra indicate. Ovviamente accettai.
Partimmo di buon mattino dall’hotel per raggiungere il porto di Milazzo, nella provincia di Messina. Dopo 2 ore raggiungemmo l’ingresso al traghetto e con l’aiuto del personale di bordo ci imbarcammo.
Nonostante l’isola più vicina è quella di Vulcano l’organizzatore preferì iniziare la visita dalla seconda isola per distanza, ovvero, Lipari. Attraccati al porto della medesima isola, lasciai i miei visitatori alla guida turistica ed io fui libero di visitarmela da solo, proprio come a me piace.
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Cominciai con l’osservare il panorama intorno a me. Vicino al porto vi era un’area in cui i pescatori potevano sfruttare al massimo la fruttuosa pesca. Di fronte a quell’area potetti osservare il maestoso castello che sorge al di sopra di rovine preistoriche e greche. Nel lato opposto, invece, era situata una grande chiesa visitabile dopo aver percorso una ripida scalinata.
Percorrendo il corso Vittorio Emanuele II, la via più turistica dell’isola con numerosi negozi, bar e ristoranti nei dintorni, raggiunsi la scalinata che condusse al celebre castello di Lipari. Lì visitai pure la chiesa di San Bartolo ed il Museo Archeologico Eoliano.
Continuando a salire dal corso principale arrivai nella parte più alta dell’isola in cui vi era situato l’Osservatorio geofisico di Lipari, e da dove ebbi il privilegio di ammirare un panorama mozzafiato!
Poco distante da là giunsi davanti ad un piazza dove vi era il municipio di Lipari, con al centro una graziosa fontanella circondata da gabbiani. Anche da quella piazza si poteva godere di un bellissimo panorama.
A Lipari si può anche godere di splendide spiagge che, però situate un pò distanti, io non potetti raggiungere, considerando che all’orario prestabilito dovevo tornare nel traghetto per dirigermi nell’altra isola.
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Intorno a mezzogiorno tornai al porto, radunai i miei vacanzieri e ci reimbarcammo nel traghetto, laddove strada facend…ops…mare facendo verso Vulcano avemmo il piacere di fare un buon pranzo a bordo.
Nel giro di un’ora attraccammo al Porto di Levante per la seconda tappa di questa rilassante escursione. Distante appena 12 miglia dalla costa siciliana, Vulcano si presenta subito bella ma dall’acre odore di zolfo che impregna l’aria. Prendendo dal passaggio principale ci si accorge subito che la causa di quell’odore così tanto forte e un pò sconcertante proviene dalle “fumarole“, ovvero, esalazioni ad alta temperatura di vapore acqueo, zolfo e anidride carbonica che si sprigionano dal cratere vulcanico. Ciò per ricordarci che il vulcano è sempre attivo.
Alle spalle di queste fumarole vi è il laghetto naturale dei fanghi caldi noto per le proprietà benefiche di cui il corpo umano ne può beneficiare. Qui ci si può rilassare tranquillamente per qualche ora al prezzo di pochi spiccioli e vi sono pure le docce per lavarsi.
Se per i bagni di fango preferii evitare (ero pur sempre lì per accompagnare i turisti), non potetti assolutamente evitare di fare il bagno nell’acqua calda del mare in prossimità del laghetto. Questa parte di mare è resa particolare dalle fumarole sottomarine che scaldano l’acqua fino quasi a farla ribollire. E’ incredibile la sensazione di benessere che vi si prova a bagnarsi lì, tuttavia, non riuscii a rimanerci a lungo proprio a causa del troppo calore di quell’aqua marina in cui a poco non mi si abbrustolivano i piedi; è consigliabile infatti dotarsi di scarpe da mare.
Appena alcuni metri più avanti si estende fino alla fine della costa dell’isola la spiaggia delle sabbie nere, ovviamente anch’essa di origine vulcanica. La spiaggia è delimitata a sinistra dallo Scoglio delle Sirene e a destra da Vulcanello dove si trova la Valle dei Mostri. Quest’ultima prende il nome dalle particolari forme delle rocce modellate dal vento e dal mare.
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Restammo a Vulcano per circa 2 ore che furono sufficienti a visitare tutta l’isola, compreso il bagno a mare. Ci ritrovammo di nuovo al porto e, prima di tornare al porto di Milazzo per fare ritorno in villaggio, il traghetto ci condusse a fare un tour tra gli imponenti faraglioni sparsi fra le isole di Lipari e Vulcano. Oltre ai faraglioni potemmo anche ammirare delle magnifiche grotte, senza però percorrerle al loro interno; esperienza che avrei fatto volentieri.
Poiché non ho mangiato molto non posso darvi molte informazioni riguardo la cucina eoliana ma parlando coi turisti posso dirvi che sono rimasti super soddisfatti. Fra le specialità da assaggiare vi è sicuramente il Nacatuli, un dolce tipico natalizio composto da una sottile sfoglia che ricopre un goloso ripieno formato di zucchero, mandorla e aroma arricchiti da decorazioni che richiamano foglie, piante e pesci; e l’uva Malvasia da cui viene anche ricavato un delizioso vino.
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